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casa amal
Casa Amal è un appartamento che si trova nella prima periferia di Reggio Emilia. Concesso a titolo gratuito alla nostra associazione da un privato, costituisce il nostro primo progetto di accoglienza abitativa.
Casa Amal, infatti, ospita persone con storie diverse, ma che hanno in comune l'aver trascorso una parte della propria vita nella condizione di senza dimora, con tutto ciò che essa comporta. Entrando nel progetto di Casa Amal, iniziano a condividere anche il percorso per uscirne.
Né un dormitorio (in cui è permesso trascorrere solo la notte, con obbligo di entrare e uscire entro una certa ora), né una casa vera e propria in cui sia possibile fare un progetto di vita, Casa Amal è un alloggio a tutti gli effetti, ma temporaneo. La durata dell'ospitalità non è stabilita in modo standard per tutti gli accolti, né prevede un “conto alla rovescia” al termine del quale venga imposto di lasciare la casa: i tempi dell'accoglienza dipenderanno da ogni singolo percorso, che avrà sempre come fine ultimo quello di raggiungere una stabilità e un'autonomia tali da potersi rendere nuovamente indipendenti.
Casa Amal è dunque concepita come il punto in cui si ferma la “caduta” che hanno vissuto coloro che, dopo la perdita del lavoro, hanno perso la possibilità di pagare un affitto o un mutuo, fino a perdere la propria casa, e con essa tutto ciò che faceva parte della loro vita “normale”, finendo in una spirale da cui uscire risulta quasi impossibile. Casa Amal vuole restituire e garantire quel minimo di “normalità” e tranquillità che permettano di cominciare la faticosa risalita, verso quella vita che i Diritti Umani prevedono per ogni persona che calchi il suolo di questo pianeta.
Consci del fatto che una vita conforme ai Diritti Umani non è composta solo dalla casa, oltre all'ospitalità verranno intrapresi piccoli percorsi occupazionali di varia natura (con la speranza di riuscire, attraverso la collaborazione con aziende del territorio, ad avviare in futuro veri progetti di reinserimento lavorativo), affinché la prospettiva di rendersi autonomi dal circuito dell'assistenza si presenti il prima possibile. A detto obiettivo sono funzionali anche il confronto con i Servizi e le altre realtà del territorio.
La proprietà dello stabile non chiede il pagamento di un affitto e il contratto stipulato è di comodato d'uso gratuito. Le spese per le utenze vengono sostenute attraverso il contributo di 1 € al giorno versato da ogni persona accolta e dai due responsabili del progetto che condividono la casa con loro. Fin dall'ingresso nella struttura, agli accolti vengono offerte due possibilità di “micro-reddito”, grazie alle quali possono sostenere il contributo richiesto:
- vendita del giornale di strada Piazza Grande, che la nostra associazione sostiene.
- laboratorio di artigianato / riciclo creativo RicicLottando, altro progetto dell'associazione;
L'associazione Partecipazione copre comunque il resto delle spese (utenze, alimentari etc...) anche nel caso in cui gli accolti non riescano momentaneamente a garantire per intero la loro parte. Scopri come si sostiene l'associazione.
Oltre al sostegno attraverso contributo economico (scopri come), fondamentali sono le donazioni alimentari e di beni materiali.
Nello specifico:
- Cibi a lunga conservazione ( scatolame , pasta, riso. biscotti ...)
- Condimenti
- Alimenti freschi ( verdura, frutta, uova, carne , pesce )
- Bevande
- Prodotti per l'igiene personale
- Detersivi per la pulizia degli ambienti, per lavatrice o lavastoviglie
NB CHIAMARE SEMPRE IL NUMERO 348 / 8834413 PRIMA DI ACQUISTARE O CONSEGNARE LE DONAZIONI, AL FINE DI UNA MIGLIORE ORGANIZZAZIONE E PER EVITARE OGNI TIPO DI SPRECO. GRAZIE PER LA COLLABORAZIONE.
“Amal”, in arabo, significa “speranza”. Ma è anche il nome di una bambina nata l' 1 dicembre 2014, in concomitanza con i lavori di messa in opera della casa.
Bambina che è davvero la figlia della speranza: speranza di una vita migliore e conforme ai diritti umani, una vita in cui è possibile sposarsi, e fare una famiglia anche sfidando i pregiudizi, le leggi che vorrebbero fare di chiunque un non abbia un documento un criminale, e la stessa condizione di senza dimora che minaccia ogni prospettiva di vita normale. I genitori di Amal, che non si sono arresi a tutto questo, ed hanno conquistato la vita che desideravano, ora sono finalmente sposati e italiani anche sulla carta, e hanno messo al mondo, in tutti i sensi, un po' di speranza in più.
Nessun nome ci sembrava più azzeccato, per accompagnare sia il progetto, che gli accolti nel loro percorso.
L'Associazione Culturale Partecipazione, che da oltre due anni si occupa di emergenza abitativa, attraverso la presenza a titolo volontario all'interno delle strutture di accoglienza, la partecipazione ai tavoli aperti tra enti pubblici, Caritas e associazioni per il Piano Freddo, la raccolta dati sulla situazione abitativa contestuale ad iniziative di sensibilizzazione e pressione sull'amministrazione affinchè attivasse strutture e percorsi che arginassero il problema crescente del perdere la casa, a partire dall'ottobre 2013, attraverso l'attivazione di un Centro d'Ascolto Solidale e di Mutuo Soccorso, con annesso guardaroba d'emergenza per uomo, donna e bambino, che ad ottobre 2014, ha accolto oltre 340 persone in difficoltà, tra senzatetto e famiglie in condizione di estremo bisogno.
Un grazie immenso a tutte e donatrici e i donatori che hanno dato il proprio contributo al progetto e a chiunque abbia sostenuto e stia sostenendo le persone accolte, ad ogni livello. Un grazie particolare ad Achille Vezzosi e famiglia, proprietari dell'appartamento, nonchè ad alcune realtà reggiane: Auser, CGIL, Casa Popolare Spartaco, Nuovamente, Ciclofficina Raggi Resistenti, Remida Food.





